Solo Parole

Maurizio De Giovanni alla Biblioteca di Villa Mercede - 14 luglio 2017

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E va bene, lo ammetto, ho letto solo un libro di De Giovanni, solo uno, ‘Il metodo del coccodrillo’, il primo della serie il cui protagonista è un ispettore nato ad Agrigento e trasferito, per punizione, a Napoli, una Napoli contemporanea, scostante, disarmonica: Giuseppe Lojacono. Mi sono immediatamente innamorata di lui, come mi capita spesso con tutti i vari ispettori, vice questori, commissari e vice commissari, che da un po' di anni hanno ‘invaso’ le nostre librerie e la mia biblioteca, in particolare. Ma forse per distrazione, o perché il 'seguito' delle avventure di Lojacono, tendeva a ritardare, non ho proseguito con la lettura di De Giovanni, non mi sono tuffata nella saga dedicata all'altro protagonista: Luigi Alfredo Ricciardi. Ma questo 14 luglio il Festival Internazionale di Roma rende omaggio a Maurizio De Giovanni e al suo ‘Rondini d'inverno - Sipario per il commissario Ricciardi’ ed io non posso, non voglio mancare.  La cornice è ancora una volta quella di una delle biblioteche del Comune di Roma, nel parco di Villa Mercede, ed immediatamente mi salta agli occhi la differenza con quella del Corviale; le pareti grigie, ordinate ed anonime, cozzano con tutto quel colore che avevo riscontrato nella Biblioteca intitolata a Renato Nicolini. La verità è che questa biblioteca immersa nel verde del parco, circondata da un giardino, non ha bisogno di 'farsi bella' per i suoi fruitori. La sala è anche questa volta gremita, e mi commuovo, come sempre mi accade quanto vedo le persone riunite dalla passione per qualcosa. De Giovanni mi incanta, dal primo istante, ha un timbro di voce caldo ed avvolgente, uno sguardo dolcissimo, che si perde tra i volumi e negli occhi degli ospiti della biblioteca, ed è un appassionato. Di letteratura. Di calcio. Di Napoli. Sarei rimasta ore ad ascoltarlo: il suo amore per i libri, l'approccio con la scrittura, (‘lo scrittore è la guida turistica, non l'attrazione della città che ci ospita ed affascina’), l'architettura del romanzo giallo, la cui tinta madre è, per De Giovanni, il sentimento; e poi la famiglia e la sua Napoli, dolente e inconfondibile. Prima di andare però, un ultimo rituale, degno della presentazione di un libro: la fila (e stavolta è bella lunga!) per farselo autografare... Ma la fila è talmente lunga che i libri da acquistare sono finiti, io non ne ho nessuno con me, ed ho una missione da compiere e la racconto a questo uomo che, come me, ama le storie: “No, non è per me, è per la mia mamma, che ti adora, che vive in Olanda, non posso, quando la rivedrò questa estate, presentarmi a mani vuote...”. Lui si china, da una borsa tira fuori una copia del libro e ci scrive: ‘A Maria Grazia, con tenerezza’.

Solo tre aggettivi

  • Appassionato
  • Sentimentale
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