Solo Menti

Giorgio Fabre

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Giorgio Fabre (1952) è storico ed è stato giornalista di «Panorama» e prima dell'«Unità» e  «Rinascita». Autore di vari saggi tra cui 'Roma e Mosca' (1990), sullo spionaggio fascista in URSS, 'L’elenco' (1998), sulla censura fascista e specificamente contro gli autori ebrei, e 'Il contratto' (2004), sui rapporti tra Mussolini e Hitler. L'abbiamo incontrato in occasione della presentazione de 'Il Registro', svoltasi a Roma il 23 gennaio 2019 presso la Sala Lettura della Biblioteca Storica Nazionale dell'Agricoltura. Il volume, scritto a quattro mani con Annalisa Capristo e contenente la prefazione di Michele Sarfatti e un saggio di Adriano Prosperi, vuole ricordare i dipendenti statali perseguitati dalle leggi razziste e finora sconosciuti. Erano direttori generali, professori di scuola media, ingegneri e chimici, operai della Zecca, postini e maestre elementari, oltre che professori universitari di fama, i circa 700 ebrei italiani che le leggi razziali cacciarono dallo Stato dopo il 1938. 'Il Registro' ricostruisce per la prima volta i nomi di tutti loro, specificandone il ruolo professionale e, in diversi casi, a evitare confusioni dovute a omonimia, i dati biografici. Le fonti sono incontrovertibili: i protocolli e i decreti della Corte dei Conti, che registrarono tutte le decisioni dello Stato italiano a riguardo e che dedicarono una particolare, straordinaria attenzione proprio agli ebrei. Giorgio, a proposito del volume 'Il Registro', ci ha raccontato un episodio personale legato alla stesura: "sono stato ricoverato in ospedale per due mesi, ero stanco, anche a causa del libro, sono caduto e sono stato in coma per 20 giorni, per fortuna mia moglie Annalisa ha completato ciò che io non ero riuscito a finire".

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    • Il matrimonio con Annalisa
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