Solo Menti

Verónica Ana Paredes Nieto

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Verónica Ana Paredes Nieto è una poetessa e scrittrice di prestigio internazionale. È nata a Quito da una madre aristocratica e da un padre indio, quindi miscela nella sua cultura e nella sua figura i caratteri delle due personalità, la gentilezza e l’eleganza da un lato, la spontaneità assoluta, quasi infantile, di una “niña” che scopre con curiosità il mondo, dall’altro lato, ma soprattutto ha avuto la fortuna di acquisire da sua nonna, una contadina andina, la saggezza antica delle tradizioni del suo popolo.

A guardarla muoversi sui palchi poetici, con la sua presenza scenica e con la sua centratura, sembra mostrarci quell’aspetto di Madre Natura che i popoli andini chiamano ‘Pachamama’, una femminilità generosa e materna, accogliente con ogni essere vivente. Veronica appare inoltre proprio come uno di quei personaggi delle fiabe, estremamente curioso e sempre pronto a stupirsi di tutto, tanto che trasmette quel senso egualitario con cui tratta ogni essere vivente, ma allo stesso tempo capace di nuotare nelle acque tormentate e tempestose della vita senza temere di affrontare rischi e pericoli, ombre e tragedie. Sembra che la magia del viaggio le faccia incontrare una moltitudine di viandanti che facilitano il suo cammino, una varietà di persone che la sospingono nel suo percorso e a cui offre le sue conoscenze, ma anche una serie di Spiriti Elementari che le infondono energia. Sono certa di averla vista parlare con gli Animali, le Piante, le Pietre, il Fuoco, l’Acqua, come una sciamana capace di vedere ogni creatura piangere, gioire, soffrire, esattamente come un essere umano. O forse ho visto in lei lo sguardo primordiale di sua nonna, che infilava le mani nella Madre Terra e ne ricavava grande nutrimento.

La connessione con la vita è una delle sensazioni che emergono dalla persona di Verónica, uno sguardo fanciullesco e nel contempo birichino, la capacità di donarsi totalmente al prossimo senza aspettarsi nulla in cambio. E tutta questa essenza riversa nella sua poesia che sgorga direttamente dal cuore, dall’appartenenza ad una terra magica e ricca, situata proprio sull’Equatore, in una incantevole città, posta proprio alle falde del poderoso vulcano Pichincha.

Nei suoi versi è presente tutta la Natura, con i suoi scenari meravigliosi, ma aleggia anche tutta la ricchezza dei paesaggi del cuore. Il papavero e la farfalla si muovono come spiriti della Terra e dell’Aria, l’Amore per il Creato giganteggia in ogni suo sospiro. Sa scendere nelle viscere della Terra e del suo inconscio, sa cogliere i messaggi divini che arrivano dall’Aria, riesce ad immergersi nel liquido amniotico delle acque da cui nasce ogni forma di vita e di poesia, maneggia il fuoco della distruzione e del cambiamento con sacralità, come una sacerdotessa delle nove Muse. E da quei luoghi fatati è arrivata giovanissima nella città Eterna, a portare una ventata di vento fresco delle montagne e un fuoco caldo di creatività.

Può essere definita Poeta e scrittrice di rara sensibilità e ispirazione: nelle sue opere alterna ai temi d'amore, quelli umanitari e sociali, impegno che ha portato avanti con grande attenzione partecipando e organizzando diverse campagne di sensibilizzazione mondiale con gli Stati Uniti, la Spagna e l'Inghilterra. Si tratta di un’Artista poliedrica, che si è distinta anche come fotografa e fotomaker, dove si diverte a realizzare creative composizioni, dalle quali emerge uno sguardo attentissimo a ogni respiro del mondo che ci circonda.

Dal 2018 è diventata il punto di riferimento in Italia per il gruppo Millons Missing Italia, un Movimento internazionale per il riconoscimento della Encefalomielite Mialgica/Sindrome da Fatica Cronica. Ha partecipato a diversi eventi letterari in Italia, Spagna e Sud America e oggi collabora con Kultura Project, un’Organizzazione internazionale per la condivisione dell'opera dell'ingegno, che promuove l'arte e la cultura italiana nel mondo.La grande disponibilità, l’impegno incessante, la passione innata e l’enorme curiosità, hanno creato grande consenso intorno a questa Artista che miscela con successo le sue due anime, quella italiana, acquisita nella sua lunga permanenza nella Capitale, e quella sudamericana che le appartiene per nascita, creando un'armonia perfetta e originale.

Tutta la sua opera artistica sarà pubblicata prestissimo, nel frattempo è possibile seguire Verónica sui social dove lei cura un dialogo ininterrotto con i suoi lettori. Verónica Ana Paredes Nieto è Vincitrice di diversi premi Nazionali e Internazionali: è stata nominata Ambasciatrice della Cultura in Italia dalla Camera Internazionale di Scrittori e Artisti CIESART, appoggiata dall’UNESCO, nonché Consulente Internazionale per l'Associazione Culturalmente Toscana e Dintorni.

SOLO TRE DOMANDE

  • Mi de­scri­vo con solo tre ag­get­tivi­
    • Spontanea.
    • Solare.
    • Creativa.
  • Il solo even­to che mi ha cam­bia­to la vita
    • Aver avuto una nonna contadina che mi ha trasmesso tutte le sue
      conoscenze sciamaniche.

l'intervista di Patrizia Boi

Quale spinta ti ha condotto in Italia?

«La mia storia è simile a quella di milioni di emigranti che, alla ricerca di un futuro migliore, si buttano tra le braccia della terra promessa in cerca di un luminoso benessere. Chi lascia il proprio paese è costretto a farlo da carestie, guerre, epidemie, siccità, calamità naturali o perché è stato perseguitato per le proprie convinzioni o per la loro specificità etnica, religiosa o sessuale.  Anch’io sono venuta nel Paese del Sole, perché magari mi sembrava che nel mio paese la criminalità, la povertà, la mancanza di risorse potevano essere insopportabili e non mi sono mai pentita di questo bel viaggio. Ho lasciato però nella mia terra, la mia casa, la città dove sono nata, la bellezza di un territorio incontaminato, una Natura imponente, le tradizioni dei miei antenati. All’inizio è stato un bel salto nel buio…».

Cosa hai incontrato nell’ambiente culturale della Capitale?

«Al principio mi sono spaccata la schiena lavorando, ho potuto comprare una casa e regalare a mia figlia una vita dignitosa, poi mi sono guardata intorno e sono stata attratta dal mondo culturale romano. Per la verità, sono stata molto fortunata, molti luoghi, tante persone mi hanno accolta, mi hanno cercata e mi hanno coinvolto in numerose attività. Io da quando ero giovane ho scritto poesie, ogni emozione che mi scoppiava nel cuore la riversavo sulla carta, che fosse una gioia, oppure una sofferenza. Ho scritto migliaia di poesie, dapprima in forma anonima, le regalavo al mondo, le donavo al conforto dei malati, o delle anime tormentate dal dolore, a volte solo per creare un attimo di gioia. Era il mio modo di esistere e di raccontare al mio cuore la strada che stavo percorrendo. È stato proprio il mondo romano che mi ha stimolato a scrivere poesie in maniera più strutturata, o perché mi invitavano ad un incontro, oppure per un concorso letterario, o magari per un motivo sociale e spesso per questioni umanitarie. La Capitale mi ha offerto posti spettacolari, amicizie importanti, la frequentazione di consessi di poeti e di intellettuali che hanno arricchito la mia anima incessantemente alla scoperta di un nuovo mistero…».

Quale ricchezza ti porti nell’anima dalla tua Terra?

«Mi porto dentro i colori di ogni fiore, mi porto negli occhi il volo delle nostre farfalle variopinte, le luci dei primi timidi bagliori, i rossi e i violetti dei tramonti infuocati, i suoni degli strumenti andini, i profumi della terra all’alba. Mi porto il ricordo del Tucano, simbolo delle foreste tropicali della mia terra. Sono cresciuta con i Tucani, animali intelligenti e scherzosi, variopinti e allegri. Miei zii e miei cugini li allevavano, mia nonna sciamana sosteneva che bisognava essere come un Tucano, aperti a parlare di tutto ciò che deve essere detto, intendendo che bisogna parlare unicamente col cuore. Il Tucano rappresenta il dono della parola: il modo migliore per condividere le tue conoscenze con il mondo è la parola scritta. Naturalmente mi porto dentro l’anima la saggezza di mia nonna, una donna india, senza istruzione, ma piena di amore per la vita e per ogni essere vivente. Ho ancora viva l’immagine del suo volto e del suo sorriso, ho sempre stampato negli occhi lo scintillio della sua intelligenza e della sua bellezza interiore!».

Cosa significa per te essere poeti?

«Significa guardare con gli occhi del cuore, sentire ogni palpito di vita di ogni essere, entrare in empatia con gli uomini, le donne, i luoghi, ascoltare il mistero di ogni istante. Avere lo sguardo di una bimba curiosa ed entusiasmarsi per ogni dono che ci concede la vita. Significa sognare, attaccare i sogni a un aquilone e far volare nel cielo la magia delle parole. Il poeta sa leggere le memorie del passato, coglie l’essenza del presente e s’immagina un futuro meraviglioso. Perché l’immaginazione “fila e tesse” nuovi disegni”».

Unisci alla creatività delle parole, il genio compositivo della grafica pubblicitaria, cosa colpisce la tua immaginazione?

«Io osservo ogni persona ed ogni oggetto che ci circonda. Mi colpisce un colore, uno sguardo, un’espressione, sono come i giapponesi, mi piace scattare e immortalare istanti, riempire il mio mondo di foto e poi giocare a comporre i mosaici di quegli scatti, come una bambina che in quei quadri cerca un senso e ne trae magia e bellezza. Mi piace talmente tanto fare questi giochi che qualche anno fa mi hanno proposto un lavoro nel campo pubblicitario, da allora io mi diverto come una bimba e vengo pagata per fare esattamente quello che desidero. Sono stata davvero fortunata!».

Qual è il tuo sogno più grande?

«Che la mia vita e quella dei miei cari possa essere serena e piena di bellezza!».

Quali sono i tuoi prossimi progetti più importanti?

«Incontri poetici, premi letterari, un mese di lavoro in Spagna, un libro con le mie poesie, una serie di relazioni con i paesi dell’America Latina. E poi Poesia, Poesia e ancora Poesia…».

Se tu dovessi esprimere un desiderio per il nostro Pianeta,
cosa vorresti?

«Semplice, Benessere e Pace per tutta la gente del mondo!».

Come vedi il tuo futuro?

«Vulcanico ed esplosivo, variopinto come la più splendente delle Aurore, pieno di Cieli scintillanti, di Stelle, Stelline, Comete…».

solo tante immagini

 

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One thought on “Verónica Ana Paredes Nieto

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