Solo Menti

Martin Loberto

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Attore, ballerino e regista. Inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo da piccolissimo, studiando danza dall’età di 5 anni. Ben presto si avvicina alla musica, iniziando a suonare la tromba. Da ragazzo si appassiona alla recitazione, e inizia a calcare i primi palcoscenici teatrali per poi formarsi presso la Scuola Fondamenta di Roma con la direzione artistica di Giorgia Trasselli. Amante del musical, decide di specializzarsi nel genere, frequentando il Laboratorio dello IALS (Istituto di Addestramento dei Lavoratori dello Spettacolo) diretto da Cesare Vangeli.

Dopo un periodo di formazione a Londra, dove ha proseguito il suo percorso nel mondo della danza, torna in Italia e si trasferisce a Roma, dove partecipa a diverse produzioni teatrali. Tra questi: Pippi Calzelunghe – Il Musical con la regia di Fabrizio Angelini e da un’idea di Gigi Proietti, spettacolo prodotto dalla famiglia Proietti; Non si uccidono così anche i cavalli? per la regia di Giancarlo Fares con Giuseppe Zeno e Silvia Salemi; la commedia di Gaetanaccio sempre per la regia di Giancarlo Fares, con Giorgio Tirabassi e Carlotta Proietti, andato in scena al Teatro Eliseo di Roma. Nel teatro classico, invece, ha preso parte alle pièce de L’isola degli schiavi di Pierre de Marivaux e L’asino D’oro di Lucio Apuleio per la regia di Francesco Polizzi, rappresentati presso il prestigioso Teatro Greco Antico di Segesta in Sicilia.

Nel 2017 esordisce come regista teatrale con la commedia musicale Sinfonitè con cui si aggiudica diversi premi, fra i quali: Miglior Regista presso il festival Into the Musical di Firenze e una Menzione Speciale al Festival Roma Comic Off. L’anno successivo, invece, dirige il musical Favolah, con cui vince il Premio Italiano Musical Originali presso il Festival Primo. Lo stesso anno firma la regia dello spettacolo di prosa Il mostro, un testo complesso che affronta il tema della pedofilia, scritto e interpretato da Luca Buongiorno e con Laura Schettino e Yuri Napoli, che vince il premio come Miglior Spettacolo per la Giuria Popolare al Festival InDivenire e il Premio Teatro Giovane D’Autore al Festival Napoli Cultural Classic. Nel 2018 debutta sul grande schermo come attore nel film di Giorgio Amato con Oh mio Dio!. Dal 2017 insegna recitazione presso l’Accademia Evoluzione Performing Arts e la scuola Kairos Teatro.

A giugno 2023 lo vedremo al cinema nel film Lo sposo indeciso di Giorgio Amato con Claudia Gerini, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli, Ornella Muti, Francesco Pannofino, Jenny De Nucci, Giulia Elettra Gorietti, Giorgio Colangeli, Giulia Gualano. Nel film, in uscita dal 29 giugno 2023, Martin interpreta Martino, un wedding planner esperto e il suo capo (Giulia Gualano nel film) decide di dargli per la prima volta l’opportunità e la responsabilità di coordinare tutta l’organizzazione del matrimonio a casa della sposa. Teme tantissimo di deludere il suo Capo e fa di tutto affinché le cose vadano per il verso giusto.
Dice Martin del personaggio che interpreta: "È vivace, colorato, sorridente, ansioso, perfezionista, risoluto e un po' sopra le righe, tutte caratteristiche molto vicine alla mia persona effettivamente anche se sicuramente più contenute e misurate".
A novembre, invece, riprenderà la tournée nazionale di Pippi Calzelunghe – Il Musical.

SOLO TRE DOMANDE

Mi de­scri­vo con solo tre ag­get­tivi

  • Energico: difficilmente mi stanco e se mi accade è perché sto facendo qualcosa che non mi interessa. Non mi fermo mai, lì dove vedo che c’è un piccolo spazio di vita da riempire trovo sempre qualcosa da aggiungere. A volte me ne pento, lo ammetto, ma essere in continua azione mi fa sentire davvero vivo. Più faccio e più mi ricarico, il mio obiettivo? Arrivare a letto la sera stremato! Questo mi dà un senso di appagamento, mi fa dire: “ok, anche oggi ho fatto veramente tutto il possibile per essere migliore domani”.
  • Empatico: nel bene e nel male, riesco a percepire da un semplice sguardo o da come viene pronunciata una parola o una frase l’emozione di quel momento e di quella persona. Cerco di sistemare con un sorriso un momento emotivo negativo, ascolto quando comprendo che dall’altra parte si ha bisogno proprio di questo e mi piace trovare la soluzione piuttosto che parlare del problema. Solitamente mi adeguo e cerco di dare consigli utilizzando il dialetto, il modo di esprimersi o di gesticolare del mio interlocutore. (Non lo faccio assolutamente di proposito, è una cosa che mi fa piacere fare e mi viene naturale).
  • Solare: In tutto e per tutto. Quando fuori ci son nuvole o piove è meglio starmi distanti. Adoro sorridere, allontano chi mi impedisce di farlo a mio modo e quando ne sento necessità. Il sole mi scalda, mi rilassa e mi fa sentire felice. Vorrei portare questo nelle vite di chi mi incontra, che sia una persona che ha voglia di starmi accanto per sempre ma anche un semplice collega o conoscente. Il sorriso stampato in faccia ti fa vivere meglio, così come rispondere con un sorriso ad un Buongiorno, alla cassiera del supermercato, al corriere di Amazon. Viviamo in un mondo pieno di emoticon finte digitate sulla tastiera di un telefono, ma quanto è figo quando nella realtà sei con le persone giuste con cui ridi così tanto da farti uscire le lacrime dagli occhi?
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  • Il solo even­to che mi ha cam­bia­to la vita
    • “Martin ma visto che ti piace recitare, vedi, prova a fare l’attore. Cerca qualche scuola su internet, magari a Roma?” Sono più o meno queste le parole pronunciate da mia mamma nell’esatto momento in cui la mia vita e miei progetti sono cambiati completamente. Avevo 18 anni e avevo appena “debuttato” col mio primo spettacolo teatrale nel piccolo anfiteatro comunale del mio paese. Dall’età di 5 anni avevo già intrapreso un percorso da ballerino di balli da sala esibendomi in varie piazze del sud Italia e partecipando a varie competizioni, ma l’emozione di parlare e interpretare davanti a un pubblico non l’avevo mai provata. Ricordo che ricevetti un sacco di consensi dopo quella rappresentazione, in paese si parlava di me come una “rivelazione”, ma la cosa più bella di tutte era che effettivamente quella sera in quel Teatro io mi innamorai per la prima volta della Recitazione e mia mamma e mio papa se ne accorsero immediatamente, incentivandomi a studiare e a intraprendere questo percorso. (Grazie Mamma e Papà sempre per essere i genitori più bravi del mondo) Inutile dire che le preoccupazioni erano tante, effettivamente stavo per intraprendere una strada complessa e mi allontanavo di gran lunga dal “posto fisso” ma come sempre l’amore e la volontà sconfiggono ogni preoccupazione. Così feci una ricerca, scrissi su Google “Scuola di Recitazione a Roma” e mi uscii la Scuola Fondamenta (ai tempi diretta da Giorgia Trasselli, la famosa tata di Casa Vianello) Lessi il programma, guardai in giro un po’ di video e decisi di candidarmi per l’audizione. Mi chiamarono qualche settimana dopo per il provino (già ero felice ed emozionato senza sapere assolutamente cosa mi aspettasse). Ricordo che passai l’estate a studiare qualche monologo, mi informai sui principali maestri del Teatro ma arrivai al provino completamente ignaro di tutto. Dovevo portare un Monologo Teatrale e io ne portai uno di Carlo Verdone tratto dal film Manuale D’Amore (non conoscevo assolutamente la differenza tra Teatro e Cinema), mi fecero cantare una Canzone (portai Perdere l’amore di M. Ranieri, scelta azzardata ma è una canzone che mi piace tantissimo), improvvisai un po’ di movimenti scenici inseguendo una busta di plastica volante e risposi come meglio potevo a qualche domanda di cultura generale sul teatro. Il giorno stesso tornai in Puglia, consapevole che non mi avrebbero mai preso. Gli altri candidati che avevo conosciuto in sala d’attesa erano tutti molto più preparati di me. Mi arriva una telefonata qualche tempo dopo: “Martin, ciao sono Cristiano della Scuola Fondamenta! Come stai? Senti allora ti volevo comunicare che il provino non è andato benissimo, penso che tu ne sia consapevole no? (Immaginate la mia faccia imbarazzata) C’è sicuramente tanto lavoro da fare ma gli insegnanti hanno trovato in te del potenziale (I miei occhi qui erano sbarrati) sicuramente il talento c’è (qui erano lucidi) quindi volevo comunicarti che sei stato ammesso!”. In quell’esatto momento, mentre le lacrime non avevano alcuna intenzione di smettere di scendere realizzai che la mia vita stava per cambiare definitivamente. In meglio o in peggio? È tutto ancora da vedere!
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    • Studiare e prepararsi per intraprendere un percorso da attore ritengo sia assolutamente necessario. È un lavoro come tutti gli altri, non posso svolgerlo correttamente se non apprendo almeno le basi insegnate da chi il mestiere lo fa tutti i giorni e da tanti anni. Ottenere le cose con sacrificio, con umiltà e costruirsi una base solida affinché tutto perduri nel tempo, si può fare solo studiando e non smettendo mai di essere curiosi. La Scuola Fondamenta 10 anni fa mi ha insegnato questo e sono molto felice di condividervi il link al loro sito affinché possa essere per tutti voi socialmente utile: https://www.scuola-recitazione-roma.com/.

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